BLUERENTAL AUTONOLEGGIO Transfers & Excursions, Wine&Gourmet Tours +393472779881 . transfer@bluerental.it
Home » INFO TURISMO » FS Italiane: nasce il Polo per lo sviluppo del turismo in Italia

INFO TURISMO

FS Italiane: nasce il Polo per lo sviluppo del turismo in Italia

FS Italiane: nasce il Polo per lo sviluppo del turismo in Italia

[ 0 ] 

«L’Italia avrà il suo Polo per lo sviluppo turistico, di cui il gruppo FS Italiane sarà protagonista». La promessa arriva da Roma, dove questa mattina si è tenuta la presentazione del Polo per lo sviluppo del turismo, alla presenza di Gianfranco Battisti, a.d. e direttore generale del Grupo FS Italiane, Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole almentari, forestali e del turismo, Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Renzo Iorio, a.d. di Nugo.

Intermodalità, ridistribuzione dei flussi, destagionalizzazione. Sono queste le tre parole chiave che animano il discorso di apertura di Gianfranco Battisti e che racchiudono le sfide che il nuovo Polo affronterà nel prossimo futuro. «L’Italia soffre troppo il peso della stagionalizzazione, siamo il Paese con la maggiore concentrazione di domanda nel periodo estivo – spiega Battisti -, ecco perché le destinazioni avranno ruolo importante per capire quali saranno le aree geografiche in cui andremo ad inserire la nostra offerta». L’ambizione di FS è quella di mettere in rete e ridistribuire i flussi che oggi sono troppo concentrati nelle tradizionali città, costruendo un «sistema di sviluppo dell’accessibilità che sia diffuso e sostenibile», sottolinea l’a.d. Otto le azioni previste da FS, partendo dallo sviluppo dell’offerta commerciale, con il nuovo orario estivo, il pass dedicato ai turisti stranieri e i nuovi servizi e prodotti studiati per il mercato del Sud est asiatico. Seguono l’intermodalità e le connessioni tra le porte di accesso del Paese,  già sviluppata attraverso la messa in rete degli aeroporti di Trieste, Pisa, Roma Fiumicino e Ciampino, Napoli, Lamezia Terme, Palermo e Cagliari. E poi treni storiciturismo dolceturismo esperienzialecultura e musicainfrastruttura digitale e patrimonio immobiliare, con la valorizzazione di 400 km di tracciati storici non più in funziona in percorsi ciclopedonali e greenways. 

La sfida è importante, perché nel 2030 «i viaggiatori nel mondo passeranno da 1,4 miliardi a 2 miliardi – spiega Battisti – e buona parte di questi sceglierà l’Italia, che oggi è quinta al mondo per numero di turisti, ma che ha grandi potenzialità di crescita». Per intercettare nuovi flussi e aumentare l’attrattività turistica del Paese, FS si occuperà di promuovere un sistema integrato di intermodalità che metta in rete porti, stazioni e aeroporti. «Mettiamo a sistema le porte di accesso del Paese – insiste Battisti -, con un approccio da ‘ecosistema’, lavorando tutti insieme nella stessa direzione».
I turisti potranno quindi accedere ad un’offerta multimodale e avranno a disposizione un sistema di prodotti e servizi integrati e digitali per accedere alle località del Belpaese.

«Il turismo è uno dei settori più strategici e su cui l’Italia ha maggiori capacità di crescita – interviene il ministro Toninelli -. Siamo ben posizionati ma possiamo fare meglio, perché  l’Italia ha un margine di crescita straordinario». La strada è già tracciata secondo il ministro, ma sarà sostenuta da massicci investimenti nelle infrastrutture. «Le ferrovie stanno entrando negli aeroporti – spiega -, si sta creando un sistema di giusta e doverosa intermodalità. La nostra parte la stiamo facendo, ci saranno massicce risorse, soprattutto per la manutenzione e per lo sviluppo delle infrastrutture al Sud».
Una sfida raccolta anche dal ministero del Turismo, già impegnato con le Regioni in un lavoro di coordinamento.  «Dobbiamo investire su un turismo altospendende, che porti in Italia reddito, ma stiamo lavorando anche per destagionalizzare e andare a cogliere nuove opportunità, come la richiesta proveniente dal Nord Europa».  Asset fondamentale sarà la promozione del territorio, che dovrà parlare «non solo delle solite destinazioni  – spiega Centinaio -, come fatto finora anche per errore nostro, ma dovrà puntare a ridistribuire i flussi anche attraverso le leve del turismo lento ed enogastronomico».

FONTE http://www.travelquotidiano.com